Osservatorio sulla città 

La scelta di concentrare una parte signifi­cativa dell’attività dell’IIC – Istituto In­ternazionale delle Comunicazioni–all’esame dei problemi prioritari che caratte­rizzano lo sviluppo delle città difficili, e di Ge­nova in particolare, nasce da alcune semplici considerazioni: da una parte la necessità di fornire supporto alle Istituzioni socie, che negli scorsi decenni hanno determinato la nascita e lo sviluppo dell’Istituto dall’altra la presenza nella nostra città,come in molte città portuali, di più soggetti pianificatori autonomi: in aggiunta a Regione e Comune, l’Autorità Portuale ha competenze urbanistiche in una parte consistente del ter­ritorio. Questo rende ancora più “difficile” la nostra città: problematico il consenso e tra­vagliata l’attuazione. A questo si aggiunge la vocazione dell’Istitu­to, e la presenza di capacità progettuali, verso temi di trasporto, turismo e tecnologie avan­zate, che sono poi le stesse vocazioni da tempo individuate per il futuro della Città. Per realizzare compiutamente questo obiet­tivo, nel luglio del 2014 è stata approvata in sede di Assemblea la costituzione dell’“Os­servatorio sulla Città”, con funzioni di sup­porto ed indirizzo affidate al Consiglio di Am­ministrazione.

 

Si riporta l'articolo di Fabio Capocaccia, Presidente IIC sulla scelta di istituire l'Osservatorio sulla città ( TTM novembre-dicembre 2015) .

 

Premessa.

L’Istituto  Internazionale delle Comunicazioni, fondato a Genova oltre cinquant’anni fa, è stato retto da uno Statuto (1962) sorprendentemente moderno per quegli anni. Con la visione di oggi, per gli aspetti sia di social responsibility, che di sviluppo tecnologico, potremmo dire addirittura profetico:   Scopo dell’Istituto è favorire il coordinato progresso delle Comunicazioni intese nella loro funzione di fattori primari dello sviluppo economico, di elevazione della persona umana e di più intima comprensione e collaborazione tra i popoli, incoraggiando e sollecitando il perfezionamento della loro efficienza tecnico-organizzativa, l’unificazione della disciplina giuridica, la sicurezza e la economicità di esercizio.”   Nel corso dell’ormai cinquantennale vita dell’Istituto, questo obiettivo è stato inizialmente, al momento della sua fondazione, interpretato nel senso di inserire Genova nel circuito internazionale dei Premi e dei Convegni nel solco tracciato da Cristoforo Colombo, a cui l’Istituto si ispira. Il Comitato Scientifico, costituito per Statuto da 35 membri suddivisi in 7 Sezioni, dalla teoria delle Comunicazioni all’esplorazione aero-spaziale, rifletteva l’interesse di quel periodo e la vocazione Colombiana che il Comune di Genova aveva impresso. Oggi appare indispensabile adeguare l’Istituto alle mutate esigenze, inserire temi molto più attuali - come risparmio energetico, porto europeo, smart city e smart mobility, integrazione con le Reti Europee, logistica integrata e telematizzata, e così via - e in sostanza modificare in senso estensivo lo statuto. Non nell’obiettivo generale che viene confermato, ma nelle sue attuazioni operative.

E’ stato quindi avviato un confronto con i Soci fondatori su questi temi attraverso il Consiglio di Amministrazione. La proposta in sostanza può essere sintetizzata dalla evoluzione del Comitato Scientifico in un nuovo strumento denominato Osservatorio sulla Città, in grado di coniugare le realtà più evolute a livello internazionale con le specifiche esigenze locali.        

Osservatorio: perché.

Nella recente storia dell’Istituto, si segnalano due tendenze degne di nota:

- una ventina di anni fa, le ultime edizioni dei Convegni Colombiani, poi interrotti per mancanza di copertura pubblica, avevano ospitato per tre anni consecutivi una Tavola Rotonda, presieduta dal Sindaco, sul Rapporto con la Città. Il “caso Genova” era il titolo della prima edizione, che aveva avuto un caldo seguito di pubblico e di stampa.

- dieci anni più tardi IIC si dotava di un Piano Triennale, le cui linee-guida, poi approvate in Assemblea nel 2011, individuavano cinque temi su cui concentrare l’attività di studio: 1. Territorio ed infrastrutture. 2. Trasporti e logistica. 3. Turismo e nautica. 4. Energia e ambiente. 5. ICT e applicazioni.

Sembrava logico a questo punto fare convergere le due linee di cambiamento, e concentrare sulla Città l’analisi ed il monitoraggio delle cinque linee di sviluppo. L’Osservatorio nasce da questa congiunzione. Per individuare più specificamente l’oggetto dell’osservazione, la denominazione completa sarà: “Osservatorio sulla Città: territorio, trasporti, tecnologie, economia”                  

Osservatorio: come.

Nel doveroso rispetto della libertà, da parte delle Istituzioni, di commissionare studi a prestigiose strutture esterne di consulenza, appare sempre più ricorrente la necessità di dotarsi di uno strumento locale di osservazione sui temi cruciali dello sviluppo urbano, soprattutto in vista del futuro schema di città metropolitana. Questo viene attualmente fatto in alcune realtà a noi vicine, di riferimento per Genova (Torino con il SITI, Milano con il CERTET-Bocconi): può essere opportuno attuarlo anche a Genova, anche in vista del progetto metropolitano di cui sopra, naturalmente facendo sistema con i centri di eccellenza già presenti in città (CIELI, IIT, SIIT, Scuola Politecnica, Scuola di Economia, CNR).

I temi da affrontare sono innumerevoli, e vanno dai collegamenti con l’esterno (Terzo Valico, Gronda, raddoppio Ponente, Tunnel si o no, Nodo ferroviario di Genova, ..), a progetti in corso dal futuro incerto (Ponte Parodi, Erzelli, rimodulazione della Fiera,…), al ruolo del porto in chiave Europea (rete ferroviaria portuale, nuova diga, espansione di Voltri, ristrutturazione delle Riparazioni Navali, porto-aeroporto, .. ). Su tutti, il caso Erzelli: in assenza di un marketing mirato sulle multinazionali High-Tech, che potrebbero trasferirvi centri di ricerca e laboratori (INTEL ha 56 centri di ricerca in Europa, e nessuno in Italia), il progetto rischia di svuotarsi per il mancato superamento della soglia critica. E rischia ancora di esaurire la spinta strategica nel dibattito sterile  Università si, Università no. Vale la pena di ricordare che su alcuni temi (giustificazione economica della Gronda, fermata ferroviaria all’aeroporto, progetti comunitari portuali, e già dagli anni ’80 il progetto “Città Navale”primo nucleo dell’operazione Porto Antico) IIC ha già svolto questa funzione di “think tank”, limitata ovviamente a casi specifici.

La metodologia dovrà certamente partire dall’analisi locale dei punti di forza e debolezza, e stabilire puntuali confronti con città analoghe più avanti di noi. Dovrà essere previsto un appuntamento periodico – ad esempio un Forum annuale – da focalizzare di volta in volta su singoli temi che rivestano, in quel momento, rilevanza strategica per la Città.

L’Osservatorio dovrà essere dotato di un Comitato di regia, più operativo del Comitato Scientifico: un gruppo snello ma ad alto contenuto decisionale, costituito ad esempio da persone-chiave all’interno delle rispettive Istituzioni.

 

Osservatorio: quando.

Si ritiene opportuno far precedere qualsiasi processo attuativo da un’indagine preliminare presso i Soci fondatori e gli Stakeholders. Dall’esito di questa fase dipenderà la decisione di come procedere ad una modifica di Statuto, comunque necessaria per aggiornare la composizione del Comitato Scientifico. Si può già dire, da un primo giro di contatti, che sono stati riscontrati preziosi punti di convergenza: ad esempio con Confindustria, le cui dieci schede di intervento sulla Città includono molti dei temi dell’Osservatorio, e con Camera di Commercio, che ha già individuato nella Gronda l’argomento da focalizzare con priorità.

Nei prossimi mesi, quindi, si procederà a formalizzare l’Osservatorio e ad affrontare almeno uno dei temi attraverso un Forum o seminario, da organizzare in collaborazione con i Soci fondatori e, si spera, nell’interesse della Città, che ha bisogno come non mai di essere “osservata” da occhi attenti e propositivi.